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Termometro digitale con tre cifre dopo la virgola
9 Anni 9 Mesi fa #36
da Elena Sgarbi
Risposta da Elena Sgarbi al topic Termometro digitale con tre cifre dopo la virgola
Sul datasheet della Maxim c'è un'altra opzione, è usato un cmos inverter 4069 con quarzo 120KHz oppure 100KHz. Ecco il link, sta a pagina 9: datasheets.maximintegrated.com/en/ds/ICL7135.pdf
Che transistor uso per abilitare le singole cifre led e come li collego? Me la date una mano?
Sempre a pagina 9, nello schema in alto, c'è un diodo collegato al piedino 4, che va a massa in serie ad una resistenza da 100K. Che diodo ci metto?
Che transistor uso per abilitare le singole cifre led e come li collego? Me la date una mano?
Sempre a pagina 9, nello schema in alto, c'è un diodo collegato al piedino 4, che va a massa in serie ad una resistenza da 100K. Che diodo ci metto?
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9 Anni 9 Mesi fa - 9 Anni 9 Mesi fa #37
da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Termometro digitale con tre cifre dopo la virgola
Probabilmente per la spesa aspetterei visto che non hai ancora uno schema elettrico.
Personalmente dividerei il problema e cercherei prima di far funzionare il sensore, o meglio il front end e misurare la tensione in uscita con un voltmetro digitale. Alla fine i chip che hai indicato sono appunto pensati per dei voltmetri. Se ne hai uno con 4 1/2 cifre sei a cavallo ma anche le classiche 3 1/2 cifre vanno bene e misuri temperature piu' basse.
Relativamente alla domanda sul DAC e' solo un pensiero. Dal momento che hai il front end anche con l'isolamento elettrico mi aspetto che un microcontrollore legga la tensione sul sensore (dopo l'opportuno condizionamento del segnale) e invii via SPI, attraverso degli optoisolatori, il valore ad un DAC in uscita, che supporti uscita in tensione e corrente. Questo e' plausibile visto che isolare delle linee digitali e' piu' facile ed economico che non isolare delle linee analogiche.
Ci sono anche degli amplificatori operazionali con isolamento interno tra gli ingressi e l'uscita, ma hanno un certo costo e non sono molto precisi.Non credo siano usati nel tuo front end. Normalmente usano un modulatore interno per trasferire il segnale dall'ingresso all'uscita, attraverso un accoppiamento capacitivo o induttivo (che garantisce appunto l'isolamento).
Anche in questo caso sebbene non sia presente un DA si puo' parlare di 12bit equivalenti.
Se il front end usa questo approccio realizzando il tutto in maniera discreta, credo che con un voltmetro ti accorgerai che a piccole variazioni di resistenza (temperatura) non corrisponde alcuna variazione della tensione di uscita.
Questo sarebbe anche un test che potresti fare per capire la risoluzione del tuo front end.
Saluti,
Mauro
Personalmente dividerei il problema e cercherei prima di far funzionare il sensore, o meglio il front end e misurare la tensione in uscita con un voltmetro digitale. Alla fine i chip che hai indicato sono appunto pensati per dei voltmetri. Se ne hai uno con 4 1/2 cifre sei a cavallo ma anche le classiche 3 1/2 cifre vanno bene e misuri temperature piu' basse.
Relativamente alla domanda sul DAC e' solo un pensiero. Dal momento che hai il front end anche con l'isolamento elettrico mi aspetto che un microcontrollore legga la tensione sul sensore (dopo l'opportuno condizionamento del segnale) e invii via SPI, attraverso degli optoisolatori, il valore ad un DAC in uscita, che supporti uscita in tensione e corrente. Questo e' plausibile visto che isolare delle linee digitali e' piu' facile ed economico che non isolare delle linee analogiche.
Ci sono anche degli amplificatori operazionali con isolamento interno tra gli ingressi e l'uscita, ma hanno un certo costo e non sono molto precisi.Non credo siano usati nel tuo front end. Normalmente usano un modulatore interno per trasferire il segnale dall'ingresso all'uscita, attraverso un accoppiamento capacitivo o induttivo (che garantisce appunto l'isolamento).
Anche in questo caso sebbene non sia presente un DA si puo' parlare di 12bit equivalenti.
Se il front end usa questo approccio realizzando il tutto in maniera discreta, credo che con un voltmetro ti accorgerai che a piccole variazioni di resistenza (temperatura) non corrisponde alcuna variazione della tensione di uscita.
Questo sarebbe anche un test che potresti fare per capire la risoluzione del tuo front end.
Saluti,
Mauro
Ultima Modifica 9 Anni 9 Mesi fa da Mauro Laurenti.
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9 Anni 9 Mesi fa #38
da Elena Sgarbi
Risposta da Elena Sgarbi al topic Termometro digitale con tre cifre dopo la virgola
Allora, facendo variare pian piano la temperatura, toccando la sonda con le dita, registro una variazione di tensione minima di 1 mV. Le misure le ho effettuate con un voltmetro digitale 4.000 count, quindi capace di leggere la terza cifra dopo la virgola. In questo caso la risoluzione al voltmetro sarebbe di 2 centesimi di grado dato che 0-5v corrispondono a 0-100ºC.
Collegando invece un potenziometro da 100ohm al posto della sonda e facendolo ruotare lentamente, a volte registro variazioni di 1mV ed altre anche scatti di 10mv, ma ciò credo sia dovuto al lavoro che svolge il trasduttore in corrispondenza alla variazione dell'RTD che credo non sia proprio lineare.
Con la sonda collegata la variazione della temperatura mi sembra abbastanza lineare confrontata con un altro termometro. Posso dunque ritenermi soddisfatta di tale linearità e corrispondenza di tensione.
Ho fatto un'altra prova con un RTD da 100 ohm (pt100) ed un trasduttore da 0-10v. La corrispondenza è eccezionale, praticamente il voltmetro sembra un termometro, 27ºC corrispondono a 2,700 volt. Basta spostare la virgola per ottenere la lettura corretta. Anche qui la variazione minima è di 1mV e qui abbiamo realmente una risoluzione da un centesimo di grado. Fino qui, la prova mi sembra positiva, ma non ho capito ancora che precisione hanno questi RTD cu50 e pt100. Qualcuno ha esperienza con sensori industriali?
Grazie Mauro, sei gentilissimo.
Collegando invece un potenziometro da 100ohm al posto della sonda e facendolo ruotare lentamente, a volte registro variazioni di 1mV ed altre anche scatti di 10mv, ma ciò credo sia dovuto al lavoro che svolge il trasduttore in corrispondenza alla variazione dell'RTD che credo non sia proprio lineare.
Con la sonda collegata la variazione della temperatura mi sembra abbastanza lineare confrontata con un altro termometro. Posso dunque ritenermi soddisfatta di tale linearità e corrispondenza di tensione.
Ho fatto un'altra prova con un RTD da 100 ohm (pt100) ed un trasduttore da 0-10v. La corrispondenza è eccezionale, praticamente il voltmetro sembra un termometro, 27ºC corrispondono a 2,700 volt. Basta spostare la virgola per ottenere la lettura corretta. Anche qui la variazione minima è di 1mV e qui abbiamo realmente una risoluzione da un centesimo di grado. Fino qui, la prova mi sembra positiva, ma non ho capito ancora che precisione hanno questi RTD cu50 e pt100. Qualcuno ha esperienza con sensori industriali?
Grazie Mauro, sei gentilissimo.
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9 Anni 9 Mesi fa #39
da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Termometro digitale con tre cifre dopo la virgola
...speravo che ci mettessi piu' tempo a fare le prove!
i sensori PT100 hanno accuratezze di circa +-0.1 gradi. Comprando PT100 costosi puoi arrivare a 0.05-0.02 gradi.
Al fine di supportare tale precisione ci sono PT100 che supportano il collegamento a 3 o 4 wire, come spiegato nella seguente presentazione . Siamo pero' nei casi limiti.
Perche' non rompi il vetro del multimetro e colori un punto al "punto giusto"!
...scherzo, sei gia' a buon punto.
potresti pensare di realizzare il voltmetro, ma magari giocare prima con i display.
Realizzare per esempio un circuito a due cifre che accetta un codice BCD e tramite interruttore visualizzi il numero sul primo o secondo display, quindi usi un solo 4511.
Capito questo capirai meglio come collegare i display ad integrati piu' complessi.
Come transistor, piu' o meno qualunque NPN che supporti Ic di 50-100mA andra' bene.
Personalmente uso quasi sempre il BC337. S
Saluti,
Mauro
i sensori PT100 hanno accuratezze di circa +-0.1 gradi. Comprando PT100 costosi puoi arrivare a 0.05-0.02 gradi.
Al fine di supportare tale precisione ci sono PT100 che supportano il collegamento a 3 o 4 wire, come spiegato nella seguente presentazione . Siamo pero' nei casi limiti.
Perche' non rompi il vetro del multimetro e colori un punto al "punto giusto"!
...scherzo, sei gia' a buon punto.
potresti pensare di realizzare il voltmetro, ma magari giocare prima con i display.
Realizzare per esempio un circuito a due cifre che accetta un codice BCD e tramite interruttore visualizzi il numero sul primo o secondo display, quindi usi un solo 4511.
Capito questo capirai meglio come collegare i display ad integrati piu' complessi.
Come transistor, piu' o meno qualunque NPN che supporti Ic di 50-100mA andra' bene.
Personalmente uso quasi sempre il BC337. S
Saluti,
Mauro
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9 Anni 9 Mesi fa #40
da Elena Sgarbi
Risposta da Elena Sgarbi al topic Termometro digitale con tre cifre dopo la virgola
Gia fatta quella prova è da tempo che tengo e giocherello con i cd4511 e i led display catodo comune.
Come transistor NPN ho il bc547, sono 0,1A di Ic.
Allora collego tutto direttamente ad un 4511 con i display tutti e quattro in parallelo e i transistor bc547 li collego da collettore perché i display sono a catodo comune.Va bene?
Il punto come lo collego? Metto una resistenza collegata direttamente all'alimentazione? Di quanto deve essere?
Qual'è quel diodo che dal piedino 4 va a massa in serie ad una resistenza da 100k? Che ci metto?
Come transistor NPN ho il bc547, sono 0,1A di Ic.
Allora collego tutto direttamente ad un 4511 con i display tutti e quattro in parallelo e i transistor bc547 li collego da collettore perché i display sono a catodo comune.Va bene?
Il punto come lo collego? Metto una resistenza collegata direttamente all'alimentazione? Di quanto deve essere?
Qual'è quel diodo che dal piedino 4 va a massa in serie ad una resistenza da 100k? Che ci metto?
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