Cassetta prova relay
12 Anni 3 Mesi fa #1
da bading
http:\www.d2l.it
Cassetta prova relay è stato creato da bading
Oggi ho terminato in stabilimento le prove degli ultimi 6 relay (protezione 50 e 51) con lo strumento creato praticamente dal nulla!
Trattasi di una cassetta prova relay che ho costruito partendo da quest'articolo:
Prove su DG+PG secondo CEI 0-16
Lo strumento in questione era limitato alle prove CEI 0-16. Volevo uno strumento più versatile (0-9990ms) come tempo di test, corrente erogata fino a 100A, uscite regolabili AC e DC per prova di relay di tensione, strumento stand alone, per cui mi sono deciso ad entrare nel mondo microcontrollori; grazie a questo sito tutto è stato molto più semplice (FREEDOOM II l'ho ricevuta il 5 febbraio scorso....).
Ovviamente a causa del poco tempo a disposizione non ho uno schema generale e completo....e tra l'altro è un'applicazione da "addetti ai lavori" che potrebbe interessare veramente a pochi.
Devo completare il software implementando ulteriori funzioni di test e vorrei migliorare la sezione con la quale faccio le misure di corrente.
Come dice il maestro ....visto che l'occhio vuole la sua parte allego qualche foto.
Sul banco prova per i test...
Lo strumento realizzato......
In stabiimento.....
Trattasi di una cassetta prova relay che ho costruito partendo da quest'articolo:
Prove su DG+PG secondo CEI 0-16
Lo strumento in questione era limitato alle prove CEI 0-16. Volevo uno strumento più versatile (0-9990ms) come tempo di test, corrente erogata fino a 100A, uscite regolabili AC e DC per prova di relay di tensione, strumento stand alone, per cui mi sono deciso ad entrare nel mondo microcontrollori; grazie a questo sito tutto è stato molto più semplice (FREEDOOM II l'ho ricevuta il 5 febbraio scorso....).
Ovviamente a causa del poco tempo a disposizione non ho uno schema generale e completo....e tra l'altro è un'applicazione da "addetti ai lavori" che potrebbe interessare veramente a pochi.
Devo completare il software implementando ulteriori funzioni di test e vorrei migliorare la sezione con la quale faccio le misure di corrente.
Come dice il maestro ....visto che l'occhio vuole la sua parte allego qualche foto.
Sul banco prova per i test...
Lo strumento realizzato......
In stabiimento.....
http:\www.d2l.it
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12 Anni 3 Mesi fa #2
da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Re: Cassetta prova relay
Ciao bading,
devo dire che non sono del mestiere, ma dalle foto mi sembra che il sistema sia piuttosto complesso!
Complimenti se hai fatto il tutto a partire da Febbraio!
Come hai suddiviso il sistema?
Vedo tre schede.
Il cavo blue del trasformatore passa per due sensori di corrente?
Saluti,
Mauro
devo dire che non sono del mestiere, ma dalle foto mi sembra che il sistema sia piuttosto complesso!
Complimenti se hai fatto il tutto a partire da Febbraio!
Come hai suddiviso il sistema?
Vedo tre schede.
Il cavo blue del trasformatore passa per due sensori di corrente?
Saluti,
Mauro
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12 Anni 2 Mesi fa #3
da bading
http:\www.d2l.it
Risposta da bading al topic Re: Cassetta prova relay
Una piccola introduzione sui relay di protezione.
Le norme CEI definiscono il relay come "l'apparecchio destinato a provocare cambiamenti di stato nei suoi circuiti elettrici di uscita quando si verificano particolari condizioni nei suoi circuiti di entrata".
In pratica i cambiamenti ai circuiti di entrata si verificano nel momento in cui si genera un guasto sulla rete elettrica, si supera una soglia di intervento o si scende al di sotto di un valore di taratura ecc.
I circuiti di uscita non sono altro che dei contatti del relay collegati ai circuiti di sgancio e/o segnalazione e non fanno altro che far aprire l'interruttore di protezione o dare il comando di apertura ad altri interruttori a monte o valle rispetto al guasto rilevato ecc.
Questi relay di protezione ci si augura che non intervengano mai e non è possibile provarli quando sono montati in campo in quanto si creerebbero dei disservizi all'utenza.
La cassetta prova relay che ho costruito permette di creare delle condizioni di guasto per far intervenire questi relay e consente di misurare i tempi di intervento degli stessi.
Il sistema che ho costruito si compone principalmente di quattro schede (una non era montata al banco) ed in particolare la scheda micro (quella centrale in foto) sulla quale c'è oltre al PIC18F4550 anche un PCF8574, una scheda (quella a sinistra) alla quale collego delle tensioni o dei contatti (ingressi optoisolati) che mi fanno partire e/o fermare il test e che mi serve per misurare i tempi di intervento, quella di destra che mi serve per misurare la corrente erogata e nella quale ci sono due sensori di corrente e dei relay che mi servono per inserire la giusta resistenza in parallelo al sensore in modo da avere sempre un fondo scala 5V a seconda della portata di corrente scelta e dunque sfruttare tutta la dinamica dell'ADC. La lettura della corrente la faccio semplicemente con diodo e condensatore.L'altro sensore di corrente ha una resistenza fissa in parallelo e mi serve per mettermi in parallelo con un oscilloscopio regolarmente calibrato in modo che le misure effettuate siano “certificate”. Anche per i tempi mi metto in parallelo con l’oscilloscopio per lo stesso motivo di certificazione delle misure. La quarta scheda è collegata ad un altro avvolgimento secondario del trafo e mi serve per generare tensioni alternate (250Vca) e continue (350Vcc) e in uscita mi da un segnale 0-5Vdc che leggo con un ingresso ADC del PIC.
Per generare queste correnti non si fa altro che far lavorare in c.c. il trasformatore da 800VA (ecco spiegato il filo blu che si vede nella foto e che passa nei due sensori di corrente); ovviamente al primario è collegato un variac in modo da alimentare il trafo a tensione ridotta. Il trasformatore ha tre livelli di tensione, 10V per generare 80/100A, 25V per generare 40A e 80V per generare 10A. Sulla fase di alimentazione è installato un relay allo stato solido zero crossing comandato da un uscita del PIC e che si chiude nel momento in cui l’uscita del PIC assume valore alto. Il relay allo stato solido consente di avere un tempo di chiusura praticamente pari a zero e simulare correnti di guasto come quelle stabilite dalla Norma CEI 0-16 di 100mS.
Spero di aver spiegato a grandi linee il funzionamento.
Ciao,
Dario
Le norme CEI definiscono il relay come "l'apparecchio destinato a provocare cambiamenti di stato nei suoi circuiti elettrici di uscita quando si verificano particolari condizioni nei suoi circuiti di entrata".
In pratica i cambiamenti ai circuiti di entrata si verificano nel momento in cui si genera un guasto sulla rete elettrica, si supera una soglia di intervento o si scende al di sotto di un valore di taratura ecc.
I circuiti di uscita non sono altro che dei contatti del relay collegati ai circuiti di sgancio e/o segnalazione e non fanno altro che far aprire l'interruttore di protezione o dare il comando di apertura ad altri interruttori a monte o valle rispetto al guasto rilevato ecc.
Questi relay di protezione ci si augura che non intervengano mai e non è possibile provarli quando sono montati in campo in quanto si creerebbero dei disservizi all'utenza.
La cassetta prova relay che ho costruito permette di creare delle condizioni di guasto per far intervenire questi relay e consente di misurare i tempi di intervento degli stessi.
Il sistema che ho costruito si compone principalmente di quattro schede (una non era montata al banco) ed in particolare la scheda micro (quella centrale in foto) sulla quale c'è oltre al PIC18F4550 anche un PCF8574, una scheda (quella a sinistra) alla quale collego delle tensioni o dei contatti (ingressi optoisolati) che mi fanno partire e/o fermare il test e che mi serve per misurare i tempi di intervento, quella di destra che mi serve per misurare la corrente erogata e nella quale ci sono due sensori di corrente e dei relay che mi servono per inserire la giusta resistenza in parallelo al sensore in modo da avere sempre un fondo scala 5V a seconda della portata di corrente scelta e dunque sfruttare tutta la dinamica dell'ADC. La lettura della corrente la faccio semplicemente con diodo e condensatore.L'altro sensore di corrente ha una resistenza fissa in parallelo e mi serve per mettermi in parallelo con un oscilloscopio regolarmente calibrato in modo che le misure effettuate siano “certificate”. Anche per i tempi mi metto in parallelo con l’oscilloscopio per lo stesso motivo di certificazione delle misure. La quarta scheda è collegata ad un altro avvolgimento secondario del trafo e mi serve per generare tensioni alternate (250Vca) e continue (350Vcc) e in uscita mi da un segnale 0-5Vdc che leggo con un ingresso ADC del PIC.
Per generare queste correnti non si fa altro che far lavorare in c.c. il trasformatore da 800VA (ecco spiegato il filo blu che si vede nella foto e che passa nei due sensori di corrente); ovviamente al primario è collegato un variac in modo da alimentare il trafo a tensione ridotta. Il trasformatore ha tre livelli di tensione, 10V per generare 80/100A, 25V per generare 40A e 80V per generare 10A. Sulla fase di alimentazione è installato un relay allo stato solido zero crossing comandato da un uscita del PIC e che si chiude nel momento in cui l’uscita del PIC assume valore alto. Il relay allo stato solido consente di avere un tempo di chiusura praticamente pari a zero e simulare correnti di guasto come quelle stabilite dalla Norma CEI 0-16 di 100mS.
Spero di aver spiegato a grandi linee il funzionamento.
Ciao,
Dario
http:\www.d2l.it
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12 Anni 2 Mesi fa #4
da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Re: Cassetta prova relay
Ciao Dario,
molto chiaro ed esaustivo.
Grazie dei chiarimenti.
...mi hai confermato la complessita' del sistema.
Ottima la considerazione di fare le misure finali per mezzo di un oscilloscopio calibrato.
Saluti,
Mauro
molto chiaro ed esaustivo.
Grazie dei chiarimenti.
...mi hai confermato la complessita' del sistema.
Ottima la considerazione di fare le misure finali per mezzo di un oscilloscopio calibrato.
Saluti,
Mauro
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