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Convertitore switching buck - funzionamento
9 Anni 9 Mesi fa #6
da borelg
Risposta da borelg al topic Convertitore switching buck - funzionamento
Ciao a tutti,
sinceramente non pensavamo che i disturbi potessero influenzare così tanto il funzionamento del nostro circuito. Abbiamo fatto funzionare anche sistemi a microcontrollore wrappando i cristalli a 40Mhz, quindi non pensavamo che i parametri parassiti e le interferenze potessero pregiudicare completamente il funzionamento del circuito. Sinceramente abbiamo provato a fare anche un po' di "reverse engineering" provando a bypassare il feedback e facendo andare in catena aperta il sistema e quindi lasciando un duty cicle fisso. Siccome anche questo tentativo non aveva sortito alcun risultato avevamo iniziato a sospettare che la causa fosse la corrente di uscita troppo bassa. Mi conferamate però che questo fattore non influenza il funzionamento del regolatore e che è tutta questione di parametri parassiti ed interferenze di segnale? (sono curioso di saperlo ormai )
Grazie elpablito per il tuo consiglio, ma per noi è meglio scegliere solo integrati Texas Instruments. (In questo periodo non è difficile immaginare il perchè ). Ho controllato fra i simple switcher, che prima non avevamo preso in considerazione. Ho trovato un integrato che sembra proprio fatto a posta per noi: www.ti.com/lit/ds/symlink/lmz23610.pdf . Raggiunge i 10A, fino a 36V di Vin e ha anche il piedino di SYNC per poter sincronizzare la frequenza di switching con un clock esterno. Inoltre il package è piuttosto affrontabile e sembra anche che possa dissipare calore più che discretamente. Cosa ne pensate?
Saluti e grazie,
Gabriele
sinceramente non pensavamo che i disturbi potessero influenzare così tanto il funzionamento del nostro circuito. Abbiamo fatto funzionare anche sistemi a microcontrollore wrappando i cristalli a 40Mhz, quindi non pensavamo che i parametri parassiti e le interferenze potessero pregiudicare completamente il funzionamento del circuito. Sinceramente abbiamo provato a fare anche un po' di "reverse engineering" provando a bypassare il feedback e facendo andare in catena aperta il sistema e quindi lasciando un duty cicle fisso. Siccome anche questo tentativo non aveva sortito alcun risultato avevamo iniziato a sospettare che la causa fosse la corrente di uscita troppo bassa. Mi conferamate però che questo fattore non influenza il funzionamento del regolatore e che è tutta questione di parametri parassiti ed interferenze di segnale? (sono curioso di saperlo ormai )
Grazie elpablito per il tuo consiglio, ma per noi è meglio scegliere solo integrati Texas Instruments. (In questo periodo non è difficile immaginare il perchè ). Ho controllato fra i simple switcher, che prima non avevamo preso in considerazione. Ho trovato un integrato che sembra proprio fatto a posta per noi: www.ti.com/lit/ds/symlink/lmz23610.pdf . Raggiunge i 10A, fino a 36V di Vin e ha anche il piedino di SYNC per poter sincronizzare la frequenza di switching con un clock esterno. Inoltre il package è piuttosto affrontabile e sembra anche che possa dissipare calore più che discretamente. Cosa ne pensate?
Saluti e grazie,
Gabriele
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9 Anni 9 Mesi fa #7
da elpablito
Risposta da elpablito al topic Convertitore switching buck - funzionamento
ciao al borelag e &
La bestia assomiglia in grosso a quello che ti avevo proposto. Poichè TI dice che è pienamente supportato, vai sul WEBBENCH e fatti pare progetto e pcb così vedi come gira il fumo, poi ti comporti in conseguenza. Così dovresti rischiare abbastanza poco.
Ciao
Paolo
La bestia assomiglia in grosso a quello che ti avevo proposto. Poichè TI dice che è pienamente supportato, vai sul WEBBENCH e fatti pare progetto e pcb così vedi come gira il fumo, poi ti comporti in conseguenza. Così dovresti rischiare abbastanza poco.
Ciao
Paolo
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- elpablito
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9 Anni 9 Mesi fa #8
da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Convertitore switching buck - funzionamento
...sento odore di TI contest!
relativamente alla corrente minima, in generale non e' necessario avere Iout > 0 ma l'efficienza decade con la corrente.
La tecnica di modulazione usata per alte correnti e' PWM mentre a basse correnti molti controllori passano da PWM a PFM (Pulse Frequency Modulation).
Alcuni convertitori hanno pero' una corrente minima richiesta per permettere il corretto funzionamento del controllo della tensione in uscita. La corrente minima puo' essere intorno al 10% della nominale massima.
In questi casi pero' e' scritto chiaramente nel datasheet.
Questa necessita' per ora l'ho vista nei moduli DC-DC isolati ma ci sono anche altri casi legati alla tecnica di controllo usata dal convertitore DC-DC.
Saluti,
Mauro
relativamente alla corrente minima, in generale non e' necessario avere Iout > 0 ma l'efficienza decade con la corrente.
La tecnica di modulazione usata per alte correnti e' PWM mentre a basse correnti molti controllori passano da PWM a PFM (Pulse Frequency Modulation).
Alcuni convertitori hanno pero' una corrente minima richiesta per permettere il corretto funzionamento del controllo della tensione in uscita. La corrente minima puo' essere intorno al 10% della nominale massima.
In questi casi pero' e' scritto chiaramente nel datasheet.
Questa necessita' per ora l'ho vista nei moduli DC-DC isolati ma ci sono anche altri casi legati alla tecnica di controllo usata dal convertitore DC-DC.
Saluti,
Mauro
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