Atmel &Co

8 Anni 10 Mesi fa #1 da elpablito
Atmel &Co è stato creato da elpablito
Buon anno
Riflessione per il nuovo anno. E' da tempo che mi chiedevo quale era la ragione della diffusione sul mercato, chiamiamolo amatoriale, di alcune marche di microcontrollori invece di altre, magari più blasonate. Visto che poi è capitato al sottoscritto, mi sentirei di affermare che questo è dovuto quasi esclusivamente alla reperibilità delle piccole quantità a costi ragionevoli.
Avevo guardato ENERGIA, con occhio interessato, ma purtroppo non esiste un clone cinese a qualche euro da usare e TI è certamente molto più cara in confronto. Non ho detto volutamente a chi, ma è facilmente intuibile.
Con 3_4 euro il cinese mi da un PCB con montato un 32 gambe e anche qualche altro componente che nella maggior parte dei casi va benissimo per giocare. Per i casi speciali si può fare un discorso speciale.
ARDUINO un mio nemico da sempre, essenzialmente perchè il debug era più o meno impossibile. Qualche mese fa è comparso STUDIO7 di ATMEL, e visto che sono un curioso, sono andato a guardarlo, sembrava non male, così, come avevo fatto per altri, ho fatto un investimento di una cinquantina di euro è ho acquistato un ATMEL ICE BASIC aggegio simile ad un PICKIT3, tanto per citare qualcosa di noto. Ho dovuto leggere un manuale d'uso, fare mente locale, strappare un condensatore dal clone cinese, ma il risultato è che si riesce a fare il debug anche per ARDUINO.
Mi fermo qui, non ho avuto nessuna delle difficoltà che si narrano in rete, e se qualcuno fosse interessato si faccia sotto che mi dilungherò di più.
Nuovamente AUGORONI
Paolo

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8 Anni 9 Mesi fa #2 da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Atmel &Co
...è passato qualche giorno, ma Auguri.

Effettivamente Microchip ha avuto una politica di samples che ha aiutato molto gli studenti, che hanno sfornato tutorial e progetti di ogni tipo.

Le schede pirate satellitari hanno reso noti alcuni PIC e programmatori seriali fai da te, stimolando progetti nel garage...
Le riviste più note di elettronica, chi prima chi dopo, hanno pubblicato corsi di programmazione per PIC a Atmel e qualcosa su ST.

...un effetto a valanga.
Il negozio di elettronica sotto casa ha quasi sempre qualche MCU Microchip e ATMEL.

...Freescale, Infineon, Renesas si trovano prevalentemente in ambito professionale.
Cercano tutti grandi progetti per cui spesso gli studenti sono tagliati fuori.
Microchip ha dato il buon esempio e ora qualcuno cerca di recuperare.


...ma le schede TI non sono troppo costose.
...io mi lamento che sono troppo economiche e per me non ha senso sviluppare "Freedom II" per MSP430! :)

Saluti,

Mauro

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8 Anni 9 Mesi fa #3 da elpablito
Risposta da elpablito al topic Atmel &Co
Buon di al Mauro e &
Il problema di base è che non sempre si ha voglia di partire dall'hardware. Con Freescale avevamo fatto un PCB con 2x8 pin per lato, per un totale di 64, grande che ci stavano giusto i pin a 2,54 così da non fare un montaggio superficiale con il saldatore e dissaldatore ogni volta. Ci sono cose in cui ti serve un micro particolare, ma, se devi fare le solite cose spesso, non te ne importa nulla . L'importante è che non debba diventar matto a trovarlo o che non debba pagarlo in granella d'oro. Per fare una macchinina (che alla nipotina piacciono moltissimo) sofisticata che sia, un multigambe con un po' di clock va benissimo, ecco che con un paio di basette una per il controllo motori(4x4cm) e una con un micro (2x4cm è forse più piccola di un 40 gambe dip) ho la parte difficile da costruire fisicamente. Per la restante parte onde addivenire all'oggetto che corre, mi diverto io.
Sempre sulla spinta dei soliti noti è recentemente comparso quel PCB con già seriale inclusa a nome ESP8266-12, il Pietro mi ha stimolato e io ho abboccato. Avevo in effetti letto l'articolo pubblicato, ma al primo impatto mi risultava un po' difficile.
Nuovo universo, anche perchè non avevo mai affrontato il settore. Mi sono serviti i soliti 15 giorni, ma adesso dal tablet chiamo la basetta che mi invia il codice per creare una serie di bottoni (quindi nulla è installato sul tablet) analogici e digitali per fare quello che vuoi avanti, indietro, on, off, più forte, meno luminoso e chi più ne ha più ne metta. Poi, con il tempo, scoprirò come farla funzionare stando in campagna.
Tutto questo ancora per dire che se hai una comoda disponibilità dei componenti ti puoi cimentare e condividere le esperienze, altrimenti è solo per spaziali addetti ai lavori.
Paolo

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8 Anni 9 Mesi fa #4 da Mauro Laurenti
Risposta da Mauro Laurenti al topic Atmel &Co
...se in Italia usano molto i PIC e' anche colpa mia! :)

Il testo XC8 step by Step e' colpevole! :)

Saluti,

Mauro

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8 Anni 9 Mesi fa #5 da elpablito
Risposta da elpablito al topic Atmel &Co
Sono perfettamente d'accordo.
Ti confido che in un cassetto ho un PICKIT3 e un paio di stecche con bestioline con più di 20 gambe, ma giaciono, magari poi cambio idea.
E' come ti dicevo, i PIC li trovi facilmente, se poi li supporti adeguatamente, ad esempio un manuale in italiano, crei lo stimolo del provare e così hai creato un nuovo giocatore di PIC (si gioca con un mazzo e mezzo !!!).
Ciao
Paolo

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