Internet of Things, un mondo a portata di dita
Siamo soliti utilizzare quotidianamente tecnologie che un tempo appartenevano alla fantascienza. Le azioni comuni che compiamo infatti con il PC, Tablet e Smartphone, ci fanno spesso credere che la tecnologia che abbiamo tra le mani debba essere piuttosto semplice. Il loro utilizzo per mezzo di icone rendono spesso azioni particolarmente complesse tanto semplici da essere banali. In questo mondo in cui portiamo sempre con noi diversi milioni di transistor in tasca, avere ogni informazione in un qualunque momento e luogo è diventata una realtà. Internet ha permesso di rendere ogni informazione disponibile ma al tempo stesso ha permesso di creare una infrastruttura tale da permettere di tenere collegati tra loro tutti i dispositivi connessi nel World Wide Web. Il propagarsi delle informazioni non deve più essere visto come il singolo utente che preleva informazioni, infatti ogni utente è ora anche sorgente di informazioni. Basti pensare a quanti utenti sono iscritti nei social network, comunità virtuali o caricano informazioni nel Cloud (la nuvola virtuale di Internet).
Internet ha spinto l'informazione un passo ancora in avanti, facendo si che anche le nostre case stiano diventando Smart, infatti diversi dispositivi e sistemi si possono collegare nel World Wide Web ed essere accessibili dall'utilizzatore con il “nome utente e password” corrette. Si pensi per esempio alle telecamere con accesso remoto, i televisori “Smart”, gli elettrodomestici di ultima generazione. Internet è diventato affollato non solo da utenti ma anche da sistemi accessibili da remoto, ovvero è pieno di “cose”. Come si legge spesso nelle riviste tecniche, si ha oggi l'Internet of Things abbreviato in IoT, che sta appunto per l'Internet delle Cose.
Storia del World Wide Web
Il World Wide Web (Ragnatela Mondiale), abbreviato in www, come molte tecnologie odierne ha avuto i suoi primi sviluppi per soddisfare esigenze di tipo militare.
Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945) i missili a lunga gittata erano divenuti una realtà con i missili V1 e V2 sviluppati dalla Germania dal barone Wernher Maximilian von Braun. Questi missili erano in grado di percorrere circa 200Km, permettendo di raggiungere Londra dalle coste della Francia, occupata dall'esercito tedesco all'inizio della seconda guerra mondiale. Allo stesso tempo il primo computer programmabile, nominato Colossus era stato sviluppato dal Regno unito dal matematico Max Newmann mettendo in pratica gli studi di Alan Turing. Questi impegni erano finanziati al fine di poter decifrare i messaggi codificati dai tedeschi per mezzo della macchina Enigma, nei quali venivano inviate informazioni strategiche relative al movimento delle truppe.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946, venne realizzato il secondo computer nominato ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer) che può essere considerato anche il primo computer per applicazioni generali.
Questi computer cominciarono ad utilizzare le valvole termoioniche al posto dei relay, permettendo di accelerare notevolmente i tempi di calcolo. Con l'invenzione del transistor nel 1947, realizzato nei laboratori della Bell Labs da parte di Walter Brattain e John Bardeen, guidati dallo scienziato William Shockley, i computer fecero un nuovo salto in avanti. Diventarono molto più veloci e si ridussero di dimensioni, sebbene occupassero ancora un'intera stanza e la manutenzione degli stessi richiedeva personale specializzato. In Figura 1a è mostrato il pannello posteriore di un computer realizzato a valvole, mentre i Figura 1b un modello realizzato prevalentemente a transistor. Da queste Figure si capisce come effettivamente un insetto (bug) abbia potuto creare problemi ad un PC del 1947, creando dei falsi contatti.
a)
b)
Figura 1: Pannello posteriore di un computer realizzato a valvole a) e uno realizzato a transistor b).
Lo sviluppo tecnologico di quegli anni permise a più centri di ricerca a livello mondiale di avere computer locali per supportare le proprie ricerche.
Un ulteriore passo in avanti venne fatto con l'invenzione dei circuiti integrati da parte di Jack Clair Kilby (dipendente della Texas Instruments), che nel 1958 integrò assieme circa 10 componenti elementari. La disponibilità di sistemi elettronici che integravano funzioni elementari, permise a società come la IBM di realizzare PC più compatti come la famiglia “System 360”, introdotta nel mercato tra il 1965 e il 1978. In Figura 2 è riportata la foto di un modello esposto al Deutsches Museum di Monaco di Baviera.
Figura 2: Modello del PC IBM System 360.
Negli Stati Uniti, negli anni 60, si cominciò a pensare di connettere i vari PC usati per applicazioni militari in una rete comune che permettesse di superare i limiti che si erano creati dalle reti locali che permettevano di far comunicare solo computer appartenenti agli stessi centri di ricerca o tra quelli in cui fossero presenti accordi.
Il dipartimento di ricerca della Difesa degli Stati Uniti diede cosi avvio alla stesura delle specifiche della rete ARPAnet (ARPA Advanced Research Project Agency).
Tra le specifiche fondamentali che doveva soddisfare la rete vi era quella di avere delle regole comuni di scambio delle informazioni e non avere punti deboli che potessero da soli creare il malfunzionamento dell'intera rete. In particolare la rete non doveva avere un centro unico di smistamento delle informazioni che potesse diventare obiettivo per possibili attacchi militari. I punti di smistamento dovevano per cui essere multipli, creando percorsi alternativi qualora ci fossero stati dei problemi. Si erano create in questo modo le basi per quello che oggi è la rete Internet, ovvero una rete globale in cui sono presenti centri di smistamento distribuiti e le informazioni possono percorrere percorsi multipli per poter arrivare a destinazione.
I computer più potenti e centri di informazioni più sensibili vennero comunque messi lontani dalle coste degli Stati uniti al fine di limitare i rischi che missili a lunga gittata potessero raggiungerli. Si pensi per esempio al centro NORAD (North American Aerospace Defense Command) che dovendo fornire informazioni sugli oggetti volanti nel nord America, ovvero missili, venne appunto posizionato in Colorado, in una regione lontana dalle coste e piuttosto montagnosa.
Tra il 1981 e il 1984 ARPAnet si divise in MILNET (Military Network) e CSNET (Computer Science Network) rispettivamente per soddisfare le applicazioni militari e di ricerca scientifica. Nel 1982 venne formalizzato come standard il protocollo TCP/IP ovvero l'insieme di protocolli dietro la trasmissione delle informazioni tra i vari PC connessi in rete. Era praticamente nato Internet ed i Computer nominati ora PC, Personal Computer, erano apparecchiature elettroniche che ogni privato poteva comprare per usi personali. Il numero di “cose” in rete stava aumentando, ma non si pensava ancora che molti più “oggetti” oltre ai PC potessero accedervi.
Scordati i timori del “big bang” che avrebbe bloccato ogni PC e sistema elettronico a microprocessore allo scoccare della mezzanotte dell'anno 2000, le persone hanno preso nuovamente fiducia nella rete, scambiandosi le informazioni sui social network su quanto avevano mangiato a colazione e gli appuntamenti della giornata. Stava nascendo l'Internet of Things...senza Thinking!
Comodità e Sicurezza
La rete di internet si è sviluppata originariamente come canale di scambio di informazione per supportare applicazioni militari per poi fornire anche a centri di ricerca e sviluppo la possibilità di usufruire di risorse remote ed informazioni non disponibili localmente. Negli anni 80 quando i PC hanno raggiunto costi per i quali i singoli privati li hanno potuti acquistare e per i quali non era più necessario un tecnico specializzato che aiutasse gli utilizzatori, i computer hanno raggiunto ogni casa. Gli attuali PC, Tablet, Smart Phone hanno potenze di calcolo che fino a qualche decina di anni fa non erano possibili e al tempo stesso hanno permesso una miniaturizzazione tale da poter essere portati con se in una valigetta e semplicemente in tasca.
Questo utilizzo privato dei sistemi di calcolo connessi in rete ha portato nell'ultima decade ad un ulteriore utilizzo della rete come mezzo di scambio di informazioni private relative alla quotidianità e non più un canale di divulgazione scientifico e informativo.
La società ha accolto a tal punto le nuove tecnologie da rendere le stesse un'opportunità economica non trascurabile. Moltissime società spronano le persone a mettere informazioni su Internet rendendo la nostra vita più semplice. Allo stesso modo i nuovi prodotti per la casa offrono la possibilità di collegarsi ad Internet permettendo un accesso remoto. Tutto può e deve collegarsi in Internet permettendo e favorendo la crescita dell'Internet of Things.
Una cosa bellissima se il mondo fosse fatto di persone oneste!
La storia insegna che l'uomo è egoista e tende a prendere tutto quello dal quale può trarre vantaggio, alcune volte in maniera legale altre in maniera illegale. Le leggi non sono sempre fondate su una giusta morale per cui rimanere nella legalità non sempre significa essere nel giusto. Detto questo ci si può aspettare di tutto in un mondo in cui le informazioni scorrono tra cavi elettrici e non si è a conoscenza delle identità degli utilizzatori.
Il mondo dell'Internet of Things è certamente un argomento interessante ma al tempo stesso pericoloso. Per cui l'idea del connettere tutto in rete deve essere valutato in maniera opportuna e coscienziosa, ovvero favorire l'Internet of Thinking.
RE: La storia di Internet e dell'IoT
Negli anni 70 i programmatori che avevano un PC a casa erano pochi ma non escludo che tra le varie esigenze fosse gia' sentito il poter comunicare con gli altri...ma i fondi per comprare PC costosi poteva venire solo da forti interessi economici come quelli militari e ricerca...indirettamente spesso militare. Quello che hai detto mi richiama comunque qualche ricordo simile e non escludo che si incastri nella storia sopra.Considera pero' che il Computer di Figura 2 e' degli anni 70 e non era presente nelle case dei privati.Saluti,MauroIoT
Bellissimo articolo, Mauro..... hai fatto un riassunto storico del quale ignoravo alcune cose. Avevo letto da qualche parte che internet nacque nel 1972 dall'idea di due programmatori che, abitando a distanza notevole l'uno dall'altro, crearono un protocollo per lo scambio di informazioni.... evidentemente in rete si riportano anche notizie non veritiere.... veramente un ottimo articolo, complimenti :)You don`t have permission to comment here!