Protezione banchi di lavoro

Ciao a tutti,
per il laboratorio stiamo preparando 4 nuovi banchi di lavoro e mi devo occupare di scegliere il modo più sicuro di alimentarli.

Sui primi 3 andranno collegati apparecchi di dosaggio acqua quindi c'e' il concreto rischio di avere perdite d'acqua, sul quarto collegheremo tutta la strumentazione elettronica(oscilloscopi ed altro) ma anche qui capiterà di dover fare misure su apparecchi di dosaggio acqua.

L'idea è di dotare ogni banco di un proprio trasformatore di isolamento per essere galvanicamente isolati dalla rete pricipale, e qui sorgono le domande:

1) Il singolo banco va collegato a terra? immagino di no altrimenti si perderebbe l'isolamento.
2) La carcassa del singolo trasformatore di isolamento va collegata a terra?
3) Sarebbe opportuno mettere un magnetotermico a valle di ogni trasformatore che funga anche da interruttore per togliere alimentazione al singolo banco?

In alternativa al trasformatore di isolamento c'e' una soluzione migliore per alimentare i banchi riducendo al minimo i rischi per gli operatori?

Grazie.

Daniele

Ciao, interessante quesito, provo a dirti quello che penso, e quello che proporrei:
1)Il singolo banco lo collegherei a terra anche per evitare correnti elettrostatiche.
2)La carcassa del trasformatore la collegherei a terra a meno che non sia del tipo a doppio isolamento
3)Metterei sicuramente un magnetotermico sull'alimentazione di ogni singolo trasformatore, anzi,meglio ancora un differenziale.
Come detto è quello che penso.... non so quello che prevede la normativa !
Aspettiamo la risposta di qualche elettrotecnico più qualificato.
Renato

Salve!
Dal mio punto di vista ritengo indispensabile la presenza di un interruttore automatico differenziale, meglio se ad alta sensibilità e la messa a terra delle parti metalliche del banco, calotte dei trasformatori ecc. La presenza di un trasformatore di isolamento può rivelarsi utile per alimentare eventuali circuiti sotto test direttamente alimentati a 230V (alimentatori switching, tv, monitor ecc.)
Non sò se queste apparecchiature per dosaggio di cui si parla rientrano in questa categoria di circuiti, oppure se possiedono un proprio alimentatore con trasformatore a bassa tensione.
Poi, si può aumentare la sicurezza dotando il banco di un sistema di alimentazione in autoritenuta, controllato da un interruttore a fungo facilmente accessibile, che permetta l'immediata interruzione dell'alimentazione del banco in caso di emergenza.
Saluti, Mauro

Gli apparati di dosaggio (pompe e valvole addolcitori) sono alimentati dal proprio trasformatore in bassa tensione (230-24 o 230-12), sto cercando di approfondire meglio l'argomento, parecchi mi sconsigliano il trasformatore di isolamento in quanto mettendo a terra il banco di fatto il circuito si richiude verso terra e non si ha più isolamento dalla rete principale, però non mettendo la terra ovviamente non si può installare un differenziale ma solo un magnetotermico, insomma un bel casotto!

Il differenziale in un impianto elettrico deve essere sempre presente, anche in assenza della presa di terra. La differenza sostanziale è che l'abbinamento del differenziale con la presa di terra completa la protezione, perchè interviene non appena si verifica una perdita di isolamento. In assenza della presa di terra, il differenziale interverrebbe solo a seguito di un contatto con l'operatore che causa la dispersione verso terra, comunque il suo rapido intervento salva ugualmente.